Instagram: perché e come rimuovere i follower

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Robin Worrall / Unsplash

Perché mai dovrei rimuovere i miei follower?! Con tutta la fatica che ho fatto ad averli! Ho followato/unfollowato, ho messo molti like, ho utilizzato bot per crescere…

Forse crederai che io sia pazzo. Eppure, rimuovere alcuni dei tuoi follower ti può portare notevoli benefici, specialmente se intendi avere dei ritorni economici con Instagram.

Ti spiego perché. Seguimi nel ragionamento.


Sommario


L’importanza dell’Engagement Rate

Su Instagram, così come in ogni social network, il valore che viene premiato dagli algoritmi è legato alle relazioni. Più sei bravo a creare legami forti e durevoli con le persone, migliore sarà la tua visibilità.

Gli algoritmi, come ben sai, sono righe di codice, che funzionano con dati oggettivi. Si basano su formule, numeri e valori determinati (o determinabili).

Quindi, un social network come Instagram, come riesce a misurare in modo oggettivo e confrontabile il valore della relazione con il tuo pubblico?

Uno degli indicatori più importanti che viene considerato è l’Engagement Rate.

Per Engagement Rate (ER) s’intende il tasso di coinvolgimento del tuo pubblico. Considerando un post, si calcola dividendo la somma di like e commenti ricevuti, per il numero totale dei tuoi follower.

Quella che consideriamo qui è una formula semplificata. Giusto perché tu lo sappia, si possono tenere in considerazione più elementi, anche a seconda del social network (es. su Facebook si considerano anche le condivisioni). È giusto per avere l’idea del concetto.

Per cui, facciamo un esempio pratico. Hai 1000 follower. Posti una foto su Instagram che ottiene 95 like e 5 commenti. Il tasso di engagement si calcola: (95+5)/1000. Il risultato è 0,1. In percentuale è il 10% (ho moltiplicato 0,1 per 100).

Per calcolare il tasso di engagement del tuo profilo e avere un’idea di massima, è possibile fare una semplice media dell’engagement dei tuoi ultimi post.

Esempio: i tuoi ultimi 5 post hanno ricevuto un engagement rispettivamente del 5%, 7%, 10%, 6,5% e 7,3%. L’engagement rate approssimativo del tuo profilo può essere calcolato come (5+7+10+6,5+7,3)/5, ossia 7,16%.

Capisci bene che più alto è il tuo tasso di engagement, più significa che la relazione con le persone che ti seguono è forte.

Molti brand che cercano influencer per collaborazioni, oggi, non si basano più soltanto sul numero di follower, sull’argomento di cui parli e sul modo in cui ne parli. Vanno oltre. Analizzano la qualità del tuo pubblico e il tuo tasso di engagement.

Ci sono servizi che permettono di osservare molti dati in modo trasparente. Ad esempio, Buzzweb, un tool che ho scoperto di recente grazie a Giuliano Ambrosio (JuliusDesign).

Il tool ti permette di selezionare un qualsiasi profilo Instagram e vedere in due secondi un report di questo tipo.

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Immagina che i contenuti che posti su Instagram vengano visti da account fake o che non interagiscono. Dove sarebbe il vantaggio di una collaborazione per un brand? Sarebbero soldi buttati.

Se con Instagram miri ad avere un ritorno economico da collaborazioni, o se intendi promuovere e vendere qualcosa al tuo pubblico, allora, l’engagement non è importante.

È l’unica cosa che conta (o quasi).

Se invece, perdona il cinismo, vuoi vantarti un po’ con gli amici e sentirti “VIP”, allora puoi tranquillamente ignorare l’engagement e contare solo i follower. Vale lo stesso anche se vuoi mangiare sushi gratis a Milano. 😉

Per agire in modo positivo su questo indice, quindi, è bene che il numero di interazioni con i tuoi post resti elevato, man mano che il numero dei tuoi follower cresce.

Attenzione ai bot: il paradosso Follower-Engagement

Spesso l’engagement rate viene completamente dimenticato o perso di vista. Inseguendo finte crescite rapide, molti utilizzano i cosiddetti Instagram bot.

Gli Instagram bot sono dei software che compiono azioni per tuo conto, come mettere like o seguire/non seguire account, in modo automatizzato, senza che sia tu a farle manualmente.

Sul web si trovano diversi servizi di questo genere, non te li sto ad elencare. Ti basta cercare su Google “bot instagram”.

Sottolineo «finte crescite» perché spesso sono proprio questi servizi che creano quello che chiamo “paradosso Follower-Engagement“: i follower aumentano, ma l’engagement rate diminuisce. In altre parole, non cresce il valore reale dell’account.

Continua a leggere e capirai il perché.

Forse ti è capitato qualche volta che inizino a seguirti account lontani dagli argomenti del tuo profilo, o che non ti sembrano reali. Mettiamo il caso che su Instagram tratti il tema fashion e iniziano a seguirti @lapizzeriadelloziopino, o @massfollower12345. E magari non ti mettono nessun like, ti seguono e basta.

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Mah, strano comportamento, no? Se sono interessati a seguirti per i tuoi contenuti, perché non interagiscono? Perché non mettono nemmeno un mi piace?

Con buona probabilità, hanno iniziato a seguirti perché un bot ha detto loro di farlo.

La prima reazione che potresti avere è: «Fiiiigo!» Ordini al bot cosa fare e tu puoi startene in spiaggia, o a fare qualsiasi altra cosa e vedere i numeri del tuo account crescere.

Ad esempio, puoi ordinare al software: «Segui tutti gli account che utilizzano l’hashtag #instagood e smetti di seguirli 3 giorni dopo.» Quella del “follow/unfollow” è una tattica diffusa: attiri l’attenzione di un profilo seguendolo, con l’obiettivo che ricambi il follow.

Sembra una trovata geniale, eh? Già, è vero che alcuni dei tuoi numeri crescono, ma in che modo crescono? Cosa c’è dietro?

Fai attenzione. Molti di questi bot garantiscono una crescita importante di seguaci, in poco tempo. Il rovescio della medaglia, però, è che attirano spesso audience di bassa qualità.

Per audience di bassa qualità s’intende: account fake, account inattivi, account che seguono in massa (o mass follower, es. seguono 7000 profili, ma sono seguiti da 200), o account che non c’entrano nulla con l’argomento che tratti.

Il risultato: i tuoi follower cresceranno, ma il tuo engagement rate diminuirà.

Perché? Ora te lo spiego in dettaglio.

Sfrutta al meglio l’algoritmo di Instagram

Quando posti una foto, questa viene mostrata inizialmente soltanto ad una percentuale dei tuoi follower. Assumiamo il 10%.

Il valore esatto e chi la vedrà non si sa con precisione. Dipende dall’algoritmo di Instagram, che è segreto, ovviamente.

In base alle prime reazioni, viene mostrata via via a più o meno persone. In ogni caso, mai a tutti.

Facciamo un esempio semplice.

Ipotizziamo che utilizzi un bot per crescere e che tu abbia 1000 seguaci, di cui gli ultimi 40 arrivati “grazie” all’attività del bot: account fake, mass follower, o che sono off-topic con il tuo profilo (es. tu hai un account sulla moda e inizia a seguirti @lapizzeriadelloziopino, per intenderci).

Posti la tua fantastica foto, che viene mostrata inizialmente soltanto al 10%, quindi a 100 follower.

Considerando sempre che l’algoritmo è segreto, ipotizziamo che, di questi 100, 60 siano utenti che ti seguono molto attivamente (mettono spesso like, commentano…) e gli altri 40 siano gli ultimi utenti che hanno iniziato a seguirti.

In fin dei conti, sarebbe sensato, no? Gli utenti che interagiscono spesso con te, molto probabilmente, saranno interessati a vedere un tuo nuovo post. Così come gli utenti che hanno appena iniziato a seguirti: il segnale che Instagram riceve è che sono interessati al tuo profilo e ai tuoi contenuti.

Ecco la quadra del cerchio. Se questi nuovi profili che ti seguono sono fake, inattivi, o in realtà non sono per niente interessati al tema che tratti, non metteranno like, non commenteranno. Ignoreranno il tuo post.

Immagina ogni impression (visualizzazione) come un’occasione. Il tuo post, che è stato mostrato 100 volte, 40 se l’è giocate male. 40 partite perse in partenza. A quei 40 profili, non importa nulla dei tuoi contenuti.

In altre parole, 100 impression, con solo 60 occasioni reali di interazione. Solo 60 occasioni reali per incrementare il tasso di coinvolgimento, anziché 100.

Poche interazioni iniziali? Beh, per Instagram significa che il tuo post non è così interessante e lo mostrerà a meno persone.

Tornando alla formula dell’engagement rate, ti ritrovi con una doppia beffa.

Al denominatore (numero di follower) avrai un numero che tenderà ad essere più alto (grazie al bot che lo gonfia, anche con account di bassa qualità).

Il numeratore (commenti+like), invece, oscillerà. Inizialmente potresti avere un valore più basso. Col tempo, potrà crescere, ma in modo meno che proporzionale al numero dei follower.

Tah-dah! L’engagement si abbassa. Non ci credi?

Considerando un aumento di audience di bassa qualità e una foto postata ad ogni intervallo di tempo, potresti facilmente osservare uno scenario di questo tipo:

Tempo Follower Like+Commenti ER
n0 1.000 100 10%
n1 1.100 90 8,2%
n2 1.200 80 6,7%
n3 5.000 150 3%

Questo spiega, in parte, perché trovi profili da 10K follower che hanno in media 200 like alle foto e altri che ricevono lo stesso numero di like con soli 2K seguaci. La qualità dell’audience ha un forte peso.

Come eliminare i follower Instagram di bassa qualità e incrementare l’engagement rate

Avere dei follower fake, inattivi, o non in target, non è la fine del mondo, per carità. Potranno arrivare spontaneamente, anche se non utilizzi i bot.

Se sono presenti nel tuo account, però, ti trovi davanti l’opportunità di migliorare le tue performance. Come? Individuandoli e rimuovendoli.

In questo modo, i tuoi prossimi post verranno mostrati soltanto a persone vere, realmente interessate ai tuoi contenuti.

Ecco che le occasioni di ricevere like e commenti aumenteranno. Così come aumenteranno le probabilità che il tuo engagement rate sia più elevato.

Ricorda, non contano solo i follower:

Maggiore engagement rate = Maggiore interesse da parte dei brand = Maggiore potenziale economico del tuo profilo

Ma ora veniamo alla pratica. Voglio condividere con te due modi efficaci che ho testato per eliminare follower Instagram:

  1. Utilizzare il tool Buzzweb.
  2. Verificare manualmente i follower.

Vediamoli uno alla volta.

1. Rimuovere i follower su Instagram con Buzzweb

Buzzweb trovo sia un buon tool per ottimizzare le performance di un profilo Instagram. È a pagamento, ma ha una trial gratuita di 7 giorni (non è una marchetta, semplicemente l’ho provato e mi sono trovato bene. 🙂 In fondo all’articolo trovi il link.)

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Dopo esserti registrato, dal pannello “Audience quality” puoi vedere una panoramica della qualità della tua audience, divisa in High, Regular e Low. In questa sezione trovi un link che rimanda a “Block mass followers“, la funzione che ci interessa in questo momento.

Permette di individuare in un attimo tutti quegli account che seguono una vagonata di persone… 5000, 6000, 7000. In genere, sono profili che utilizzano bot e non sono interessati a vedere contenuti di qualità nel proprio feed. Tentano semplicemente di crescere in modo disperato “sparando nel mucchio”. Non a caso fanno parte della tua low-quality audience.

Buzzweb ricava tutti questi account dal tuo profilo e te li elenca in ordine decrescente di persone seguite.

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Una volta individuati, vanno bloccati manualmente uno ad uno, attraverso il pulsante “Block mass follower“. Purtroppo, bloccare gli account in massa è una pratica mal vista da Instagram e il tool di Buzzweb non la permette.

2. Rimuovere i follower su Instagram verificandoli manualmente

Il secondo metodo per rimuovere i follower su Instagram non è molto diverso. È soltanto più laborioso. Se prima i follower venivano individuati da un tool in un attimo, in questo caso devi individuarli tu manualmente.

Apri il tuo profilo Instagram, premi su “Follower” e inizia a vedere uno ad uno i profili che ti sembra non siano realmente interessati ai tuoi contenuti. Lo so, è parecchio noioso.

Non c’è una regola sicura per capirlo, devi affidarti al buon senso.

Io ad esempio ho rimosso molti profili di attività commerciali e profili con rapporti super squilibrati tra following/follower. Quelli che a mio avviso non avrebbero mai messo like ai miei post.

Quando individui un profilo, premi i “tre puntini” e premi su “Rimuovi”. In questo modo, non lo blocchi, lo rimuovi forzatamente (potrà seguirti nuovamente in futuro).

Se intendi bloccare il profilo e non averci davvero più a che fare, devi entrarci, premere i “tre puntini” in alto e selezionare la voce “Blocca”.

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Esperimento

Prima di scoprire questa strategia, nella prima metà di ottobre, avevo 1785 follower nel mio account Instagram. Non mi ero mai preoccupato della qualità dell’audience.

Il mio engagement rate medio (considerando gli ultimi 5 post) era di 11,02%. Media commenti 2,6 per post, media like 167,4. Qui i dati da Buzzweb:

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Dopo aver rimosso 270 follower di “bassa qualità”, guarda un po’ che è successo con il post successivo:

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Boom! La foto con più interazioni di tutto l’anno. 390 like e 22 commenti a meno di 48 ore dalla pubblicazione. Engagement rate del 26,72%: più del doppio della media.

In questo periodo l’unica azione che ho eseguito è stata quella di rimuovere alcuni follower, nient’altro.

Ho scattato sempre con lo smartphone, ho usato lo stesso filtro fotografico, ho pubblicato nelle stesse fasce orarie, non sono stato ripubblicato da nessuna pagina super-seguita e non ho messo budget in sponsorizzazioni, come in nessun’altra foto delle precedenti.

Coincidenza? Forse sì, o forse no. 🙂

Conclusione: 3 consigli

È normale che col tempo ti seguano account di ogni tipo, Instagram è un mondo sconfinato. Basta non andare a crearsi problemi evitabili.

Ricapitolando, i consigli finali che voglio lasciarti:

  • concentrati sul creare valore attraverso le relazioni;
  • fai attenzione ad utilizzare i bot per Instagram o servizi di crescita rapida: non è tutto oro quel che luccica;
  • controlla periodicamente la composizione della tua audience per ottimizzare le performance.

Ti ritroverai con qualche follower in meno, ma con un profilo di una qualità decisamente più elevata. Sarà potenzialmente molto più interessante per i brand che cercano collaborazioni e, allo stesso tempo, riuscirai ad arrivare in modo più efficiente alla tua vera audience.

Se hai molto tempo e zero budget, puoi affidarti all’analisi qualitativa manuale. Altrimenti, il mio suggerimento è di utilizzare dei tool come Hype Auditor (aggiornamento: Buzzweb è stato chiuso), che semplificano notevolmente la vita.

Grazie per aver letto fin qui, spero che il post sia stato interessante e utile.

Se ti è piaciuto, condividilo sui social o fammelo sapere nei commenti in basso. Nessuna pretesa, basta davvero una parola. Per me ha comunque un grande valore.

Critiche costruttive sono sempre ben accette. 🙂

A presto,

Fede.


Altri articoli interessanti sull’argomento:

Ti bastano solo mille veri fan per vivere del tuo lavoro – Riccardo Scandellari (Skande)
Come eliminare follower inattivi su Twitter e Instagram – Riccardo Esposito (Studio Samo)

 

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Federico Marte

Appassionato di soluzioni digitali, disegno a matita e viaggi zaino in spalla. Come Consulente Marketing, aiuto imprenditori e professionisti ad acquisire più clienti grazie a strategia digitale e pubblicità online.

4 risposte

  1. Ciao,
    impieghero’ giorni a finire di leggere il tuo post cosi’ utile.
    Pero’ non dai il link giusto di Buzzweb perche’ se clicco su Google da pc, mi porta una lista infinita e spesso cliccandoci mi dice che non sono siti sicuri.
    Io ho superato i 5000 followers su Instagram e il sistema continua a bloccarmi pur non avendo mai violato niente! Mi sbloccano, riesco a pubblicare una foto e mi ribloccano! Volevo capire.. 🙁
    https://www.instagram.com/thatisammore.blogspot.it/

  2. Ciao,
    Ma bloccarli equivale a non averli più come follower ovvero il numero diminuisce?
    Qualcuno me ne ha appioppati un sacco (credo per screditare account) e eliminarli singolarmente è veramente lungo.

    1. Ciao Federico, purtroppo c’è sempre chi lavora in modo poco etico. Sì, se blocchi un account in automatico non ti segue più. Oggi se entri sul tuo profilo Instagram e clicchi su “Follower” ti compare l’elenco di chi ti segue in ordine cronologico (dal più recente) con il tasto “Rimuovi” a fianco. Se ti sono arrivati finti follower in massa in breve tempo dovrebbe essere più facile identificarli in gruppo.

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